Da L’Eco di Bergamo: “Il suo destino sembrava segnato da una rara e misconosciuta malformazione delle vene biliari, ma l’amore incondizionato della mamma, e un eccezionale doppio trapianto, hanno salvato una bambina di appena sei mesi. È una storia a lieto fine di generosità e coraggio, abbinate all’eccellenza sanitaria della Città della Salute di Torino, quella della piccola Sara (nome di fantasia): ricoverata perun’insufficienza epatica così grave da non lasciare speranze di sopravvivenza, a due settimane dall’intervento ha già iniziato la riabilitazione nutrizionale e presto sarà dimessa.”
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“Dal Policlinico Gemelli dove era inizialmente in cura, Tiberi è stato così «inviato» all’ospedale di Bergamo, l’unico centro italiano autorizzato per questi di interventi. «Non c’erano alternative al trapianto multiviscerale», spiega Luisa Pasulo, responsabile dell’Unità di Epatogastroenterologica avanzata del «Papa Giovanni», che ha seguito il caso: senza quell’operazione, prosegue Domenico Pinelli , direttore della Chirurgia 3-Trapianti addominali, il paziente «aveva un’aspettativa di vita a 3-6 mesi praticamente nulla».”
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Il fegato di una donna di 99 anni colpita da ictus cerebrale e con nessuna possibilità di recupero neurologico è stato impiantato con successo su una donna di mezza età, con una grave insufficienza epatica, che “è in buoni condizioni, già estubata”. L’intervento eccezionale sulla donatrice più anziana di sempre “a cuore fermo” è stato eseguito dall’équipe della Chirurgia epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato dell’Azienda Ospedale-Università di Padova diretta da Umberto Cillo. Il coordinamento è stato di Demetrio Pittarello, responsabile del Centro regionale trapianti del Veneto. Una meta importante perché mai era stato trapiantato il fegato di una persona così avanti negli anni a cuore fermo, una tecnica di donazione messa a punto dalla Cardiochirurgia dell’azienda padovana, diretta da Gino Gerosa.
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Padova, trapianto di fegato record: la donatrice ha 99 anni. «È la più anziana al mondo», di Gabriele Fusar Poli
Il presidente provinciale Gianpietro Zanoli ha ribadito l’importanza della dichiarazione di volontà sulla donazione al rinnovo della carta d’identità. Oggi infatti ancora il 40% dei cittadini si astiene, spesso per disinformazione, mentre molti cittadini over 60 credono erroneamente di essere troppo anziani per donare. Da qui l’invito a potenziare l’informazione, coinvolgendo medici, centri anziani e realtà locali.
Parole che ben rappresentano le idee di AIDO Grassobbio. Da tempo convinta che oltre alla divulgazione nelle scuole e nelle diverse manifestazioni, si debba far leva sulla grande potenzialità offerta dal rinnovo della carta d’identità.
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