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Il cerchio del dono

Il cerchio del dono

Una bellissima storia con protagonista una volontaria AIDO che improvvisamente si ritrova non più a raccontare la bellezza del dono, ma a dipendere da esso. Ora è lei a ricevere, a provare sulla sua pelle che donare non è perdere ma trasformare un dolore in un ponte. Sembra sia entrata in gioco una gratitudine rovesciata, un intreccio di relazioni, emozioni, riconoscenze non dette. È come se la vita rispondesse anche a fili invisibili di affetto, presenza, generosità. Non solo per quello che fai, ma anche per quello che sei.
Cliccando sull’immagine a fianco si potrà leggere l’emozionante racconto di Mario Dometti.

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Il fegato glielo dona la mamma

Dona parte del fegato alla figlia di 6 mesi

Da L’Eco di Bergamo: “Il suo destino sembrava segnato da una rara e misconosciuta malformazione delle vene biliari, ma l’amore incondizionato della mamma, e un eccezionale doppio trapianto, hanno salvato una bambina di appena sei mesi. È una storia a lieto fine di generosità e coraggio, abbinate all’eccellenza sanitaria della Città della Salute di Torino, quella della piccola Sara (nome di fantasia): ricoverata perun’insufficienza epatica così grave da non lasciare speranze di sopravvivenza, a  due settimane dall’intervento ha già iniziato la riabilitazione nutrizionale e presto sarà dimessa.”
Per ulteriori notizie premere cliccare sull’immagine a fianco.

«Ora sono tornato a vivere»

«Ora sono tornato a vivere»

“Dal Policlinico Gemelli dove era inizialmente in cura, Tiberi è stato così «inviato» all’ospedale di Bergamo, l’unico centro italiano autorizzato per questi di interventi. «Non c’erano alternative al trapianto multiviscerale», spiega Luisa Pasulo, responsabile dell’Unità di Epatogastroenterologica avanzata del «Papa Giovanni», che ha seguito il caso: senza quell’operazione, prosegue Domenico Pinelli , direttore della Chirurgia 3-Trapianti addominali, il paziente «aveva un’aspettativa di vita a 3-6 mesi praticamente nulla».”
Per leggere l’articolo pubblicato da L’Eco di Bergamo cliccare sull’immagine a fianco.

trapianto di fegato record

trapianto di fegato record

Il fegato di una donna di 99 anni colpita da ictus cerebrale e con nessuna possibilità di recupero neurologico è stato impiantato con successo su una donna di mezza età, con una grave insufficienza epatica, che “è in buoni condizioni, già estubata”. L’intervento eccezionale sulla donatrice più anziana di sempre “a cuore fermo” è stato eseguito dall’équipe della Chirurgia epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato dell’Azienda Ospedale-Università di Padova diretta da Umberto Cillo. Il coordinamento è stato di Demetrio Pittarello, responsabile del Centro regionale trapianti del Veneto. Una meta importante perché mai era stato trapiantato il fegato di una persona così avanti negli anni a cuore fermo, una tecnica di donazione messa a punto dalla Cardiochirurgia dell’azienda padovana, diretta da Gino Gerosa.
Cliccare sull’immagine per vedere il video di RaiNews.it e sul seguente link per leggere l’articolo del Corriere della Sera:
Padova, trapianto di fegato record: la donatrice ha 99 anni. «È la più anziana al mondo», di Gabriele Fusar Poli