“Dal Policlinico Gemelli dove era inizialmente in cura, Tiberi è stato così «inviato» all’ospedale di Bergamo, l’unico centro italiano autorizzato per questi di interventi. «Non c’erano alternative al trapianto multiviscerale», spiega Luisa Pasulo, responsabile dell’Unità di Epatogastroenterologica avanzata del «Papa Giovanni», che ha seguito il caso: senza quell’operazione, prosegue Domenico Pinelli , direttore della Chirurgia 3-Trapianti addominali, il paziente «aveva un’aspettativa di vita a 3-6 mesi praticamente nulla».”
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